Cazzeggiando per Internet mi sono imbattuto in alcune dichiarazioni fatte da persone che vissero gli albori del punk, come Siouxsie Sioux (Siouxsie & the Banshees):
«È sempre stata una cosa contro le mamme e i papà. Odiavamo quelli più grandi [...] sempre a blaterare di Hitler: "Gliel'abbiamo fatta vedere noi", tutto quell'orgoglio compiaciuto; era un modo di dire: "Beh, Hitler in realtà era un grande". Un modo per vedere quelli lì che diventavano rossi in viso»
o l'americano Legs McNeil:
«Non erano divertenti, non avevano senso dell'umorismo. E poi i Clash si erano dati alla politica. Ma non imparate mai, dovete sempre buttarvi a sinistra? Nella stupida deriva comunista di merda... e la retorica, la stessa per dieci anni, e il dovere di essere politicamente corretti. Noi non volevamo essere politicamente corretti, noi ci volevamo divertire. Questo è quel che si suppone debbano fare i ragazzi, non essere politicamente corretti»
... e sorge spontanea una riflessione: un tempo i punk indossavano svastiche per far indignare più stronzi possibili... adesso i primi ad indignarsi sono i punk!
Miracoli del politicamente corretto...
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