domenica 23 gennaio 2011

Seconda intervista ai Forward Area

La traduzione di un'intervista risalente al 2006 fatta ai Forward Area dagli americani Folk & Faith (la pagina specifica è QUI).

Un ringraziamento a Dani14 per la traduzione!


FORWARD AREA

(STREET PUNK NAZIONALSOCIALISTA)

FNF (“Folk and faith”): Mike, grazie per aver accettato questa intervista con noi. Come qualcuno potrebbe ben immaginare, ci sono ben più di una domanda per una band che si dichiara contemporaneamente Punk e “Nazionalista bianca”. Mille grazie a te per aver accettato di far ciò con noi e dunque, con questo, cominciamo.

Prima cosa: da dove è venuto fuori il nome Forward Area?


Mike: “Forward Area” è un termine americano per indicare, in conflitti militari, il luogo dove sta avvenendo lo scontro. Abbiamo creduto che il nome fosse appropriato in quanto c’è una battaglia ideologica da combattere in ogni nazione tra coloro che sono al potere e coloro che vogliono la verità.

FNF: Da quanto tempo esiste il gruppo?

Mike: Il nostro gruppo esiste dal 2002, direi dunque 4 anni. La nostra “formazione” è cambiata un po’ nel corso degli anni, ma i due membri fondatori della band (Eric – voce,basso ed io – chitarra) hanno sempre fatto parte del gruppo.

FNF: Come descriveresti il genere dei Forward Area a coloro che non vi hanno mai sentito suonare?

Mike: La nostra musica è StreetPunk, aggressivo, veloce e melodico influenzato dall’Hardcore Americano degli inizi e da quello inglese dell’82. I nostri testi sono tendenzialmente politici. Posso certamente dire che il nostro genere è unico e non assomiglia a quello degli altri gruppi che fanno StreetPunk qui da noi. Noi cerchiamo di essere più originali possibile. E credo sia grazie a questo che la nostra musica attira anche altre persone oltre ai Punk.

FNF: Quali sono le vostre principali influenze musicali e che tipo di musica ascoltate generalmente?

Mike: Sex Pistols, Minor Threat e Skrewdriver sono stati molto influenti per noi. Non solo musicalmente, ma anche perchè questi gruppi hanno avuto il coraggio e la forza di andare contro il pensiero comune e la realtà in cui erano inseriti ed incorporare il loro punto di vista (ben diverso da quello di molti) nella loro musica. Ci hanno insegnato molto e li abbiamo sempre rispettati per questo.
Tutti noi ascoltiamo tendenzialmente un vasto numero di gruppi e molti di questi ci hanno influenzati da un punto di vista musicale; principalmente sono gruppi appartenenti al genere Hardcore Punk, Streetpunk, RAC/Oi!, Hatecore, e '77 Punk. Gruppi che personalmente sento spesso sono: Sex Pistols, G.B.H., The Exploited, Blitz, The Professionals, Arma Blanca, Oxymoron, The Partisans, Depresión, Midgårds Söner, Minor Threat, White Pride, U.S. Chaos, Government Issue, Empire Falls, Blood For Blood, Teen Idles, División 250, Hassgesang, Céltica, Platoon 14, Warfare 88, Estirpe Imperial, Skullhead, Warlord, Race War, e tanti altri. Ascolto anche musica folk celtica.

FNF: Qual’è stato l’ultimo CD che hai comprato?

Mike: ho appena comprato "Our Darkest Days", l’ultimo CD degli Ignite e sono rimasto davvero ben impressionato. Credo sia uno dei migliori album Hardcore Punk mai registrati. Lo suggerisco davvero a tutti. Non sono un gruppo razzista, ma la loro musica è grandiosa così come i messaggi contenuti in questo album.

FNF: Assumendoci il rischio di sembrare sciocchi e banali, vogliamo chiedervi, vi curate le vostre creste tutti i giorni e quanto ci si impiega per renderle così?

Mike: Nesun problema, sono abituato a questo tipo di domande. Per molti anni ho sempre tenuto la mia cresta alta. Ora che lavoro, devo tenerla bassa più spesso di quanto vorrei. Comunque la tiro su tutte le volte che posso. Mi ci vogliono circa una quindicina di minuti, o giu di li, per tirarla su.

Ho sempre avuto problemi nel capire come una cosa così insignificante come un taglio di capelli possa essere invece così importante per la società. Ogni sorta di caratteristica individuale, volta ad esprimere e caratterizzare chi tu sei, espressa dal modo in cui ti presenti (specialmente attraverso un taglio di capelli) possono influenzare il tipo di lavoro che potresti avere, il modo in cui le persone possono considerarti ecc. Io credo sia un comportamento inutile e da persone immature.

FNF: Cosa ne pensi della così chiamata scena “Folk Punk” e di gruppi come i Dropkick Murphys, The Bloody Irish Boys, The Real McKenzie's e altri che appaiono meno motivati politicamente ma che risultano essere una rinascita della musica folk inserita in uno scenario musicale moderno?

Mike: Credo sia una cosa positiva. Contribuisce certamente ad avvicinare giovani Punk alla consapevolezza del loro patrimonio europeo e conoscere meglio le loro radici che credo sia una cosa molto importante, che molte più persone dovrebbero fare. Non vorrei esagerare pensando che questo possa aiutare la coscienza razziale ma, in alcuni rari casi, potrebbe. Musicalmente parlando è bello avere una varietà di generi inseriti nel genere Punk e mi piacciono molti dei gruppi che fanno questo genere di musica.

FNF: Nel vostro sito Forward-Area.com dichiarate di essere un gruppo Punk Nazionalsocialista. Potresti spiegarci meglio che significato dai all’uso del termine Nazionalsocialista? Supporti maggiormente il punto di vista di Hitler o di Strasser, con il suo decentrato socialismo nazionale?

Mike: Sì, ci definiamo come un gruppo Nazionalsocialista. E per noi questa etichetta, significa quello che dice ossia Nazionalismo con una corretta e razionale pratica Socialista. Non si parla né di Capitalismo né tantomeno di Comunismo, quanto di una alternativa ad entrambe i sistemi.

Non dico di supportare gli ideali di Hitler, ma ammiro comunque la sua persona. Sono consapevole degli errori che ha commesso e non posso dire di essere d’accordo con tutto ciò che ha fatto. Politicamente parlando sarei più orientato verso Strasser e la più originale dottrina (precedente la Seconda Guerra Mondiale) Nazionalsocialista.

Tenendo presente il fatto che questa è una nuova era e le cose sono significativamente cambiate rispetto ai giorni del Nazional Socialismo Tedesco, credo che molte persone capiscano che molti aspetti di tale filosofia necessitano di essere modificati in modo tale da essere più adeguati al mondo di oggi. Ci troviamo a dover fronteggiare nuovi e diversi problemi al giorno d’oggi e le soluzioni a questi problemi sono nuove e differenti.


FNF: In qualche forum in cui a volte scrivi, il tuo avatar è un punk militante che distrugge il simbolo A di anarchia.
Qual è il motivo di questo e sai che sta crescendo il numero delle persone che si definiscono “Nazional Anarchici”?. Sai che una parte di questa ideologia è la promozione di piccole comunità senza un potere centrate nelle quali vige la regola della separazione razziale?


Mike: Ho sentito parlare dei NA e nonostante io non condivida questa ideologia, supporto chi fa parte di questa scena. Non ho assolutamente alcun problema coi NA. Il motivo dell’immagine del punk che distrugge la A anarchica è riferito al militante punk che va contro il concetto di anarchia politicamente corretta. L’anarchia politicamente corretta si diffuse nel movimento punk e lo portò al punto in cui è arrivato adesso. Il simbolo di cui hai parlato è un simbolo contro gli elementi pro-multirazziali nella scena punk che usano simboli anarchici, insomma, un gran numero di persone. Se la A anarchica nella scena punk fosse accettato come un simbolo del Nazional Anarchismo e della separazione razziale, ovviamente non avremmo alcun problema con quel simbolo.

FNF: Conosci qualche dichiarazione pro-razza o anti-ebraica/anti-sionista da parte di anarchici come Proudhon e Bakunin?

Mike: Sì, ne ho sentito parlare, ho fatto qualche ricerca su Proudhon, ma in quell’epoca storica diversi filosofi e politici di diverse estrazioni erano razzialmente consapevoli ed antisemiti. Persino Marx, che era ebreo, parlò della Questione Ebraica e ci sono alcune sue frasi che possono essere considerate veramente “razziste”. Secondo me dovrebbe essere quasi scontato per Anarchici, Socialisti, Nazionalisti ed anche per i Comunisti essere antisemiti, tenendo conto che gli ebrei incarnano perfettamente la natura del Capitalismo oppressivo. Purtroppo gli ebrei si sono infiltrati in ogni sitema politico nella storia cambiandolo dall’interno e distorcendo molte delle ideologie originarie a seconda dei loro interessi. Per questo, molti Anarchici, Socialisti e comunisti di oggi sono molto antirazzisti e non sopportano nessun tipo di ideologia pro-razza né qualcosa che possa vagamente ricordare ciò.

FNF: Per alcuni di noi, l’anarchia non deve più essere pro integrazione come il Punk rock non deve essere marxista. Voi siete chiaramente un gruppo che è visto male sia da gente di estrema destra che da gente di estrema sinistra perché fate un genere musicale che è considerato a torto tipico dell’estrema sinistra con dei testi che sono considerati di estrema destra. Essendo questo il caso, dovrebbe esser facile capire che non tutti gli anarchici sono pro-integrazionismo. L’anarchismo non deve essere integrazionista allo stesso modo in cui il punk rock non deve essere marxista. Qualche pensiero su questo?

Mike: Sono d’accordo. Posso capire e apprezzare pienamente degli anarchici con coscienza razziale. Vogliamo che le persone capiscano che non siamo intolleranti verso persone razzialmente consapevoli che hanno un approccio politico diverso dal nostro. Non siamo Anarchici, capitalisti o di altre ideologie politiche nelle quali la gente crede, però se tu darai importanza alla questione razziale noi ti supporteremo e non avremo alcun problema con te.

FNF: Quali sono i vostri rapporti con gli altri punk? C’è una scena punk White Nationalist nella vostra zona? Se sì, vi è una crescita della scena WN punk che non trova però spazio sotto i riflettori?

Mike: I rapporti con i Punks sono diversi a seconda degli individui. Molti punk con cui abbiamo parlato in passato non ci han fatto problemi per la nostra ideologia (potrebbe essere anche perché non volevano fare a botte ahahah). A volte dei leoni da tastiera ci dicono che siamo degli sfigati che ci appropriamo indebotamente del Punk, ma tutto qui. Principalmente sono gli Sharp e i RedSkin che esprimono i peggiori sentimenti di rabbia verso i Forward Area. Questo è divertente perché noi non abbiamo mai minacciato la loro sottocultura, ma questo mostra che loro sono spaventati di perdere la loro influenza nella scena Punk. In una città vicino a dove viviamo ogni punk è pro-razza e i Forward Area giocano un ruolo importante nello sviluppo di questa scena. La scena WN punk sta crescendo in tutto il mondo e non ha mai avuto le attenzioni che merita dal resto della scena WN. So dell’esistenza di nuovi gruppi WN punk e di singoli individui WN punk ogni giorno ed in ogni angolo del mondo bianco. Negli ultimi 4-5 anni la scena ha preso il decollo e questo è molto buono. Sono segnali incoraggianti per noi.

FNF: Questo porta ciascuno a domandare, quali sono i rapporti con gli skinheads e gli altri nazionalisti bianchi? Essi vi supportano o sono in parte bloccati dalla loro mentalità ad accettare qualche look e sound differente dal loro come quello dei Forward Area?

Mike: La nostra esperienza ci dice che in media molti skinheads supportano noi e il movimento punk pro-razza in generale. Ci saranno sempre skinheads che non riescono a concepire ideologie pro razza in altre sottoculture, specialmente in quelle che esteticamente sono diverse dalle loro, ma questo sta diventando sempre più raro. Alcuni singoli individui WN ci supportano, altri invece ci considerano elementi negativi per la causa. Questi ultimi però spesso pensano lo stesso degli Skinheads.

FNF: Vi è ovviamente, che piaccia o no, la promozione di un look maggiormente formale nella scena WN. Alcuni di noi che non vogliono avere un look simile a quello di David Duke si sentono quasi traditi da questo. Cosa dici a quelli che pensano che noi dovremmo tutti vestirci come David Duke, porci come David Duke, insomma essere una copia di David Duke?

Mike: E’ vero, nel movimento WN più mainstream si tende ad avere un look molto formale. Posso capire perché essi vogliano promuovere questo look considerando che così facendo sarà più facile essere ascoltati dalla gente comune. La gente comune è difficile che ascolti seriamente qualcuno che esprime sé stesso attraverso il proprio look fuori dal comune. Il motivo è che essi sono condizionati a pensare in questo modo, ad ascoltare seriamente solo chi si pone in modo formale; non condivido questo ma è una triste realtà. In secondo luogo però, per i media non importa quanto sia formale il tuo modo di porti, se si tratta di White Nationalist. Essi, in ogni caso, non ti daranno spazio e la gente comune non ti ascolterà e ti etichetterà come “Nazi”(intendendo con questa etichetta qualunque persona che ha ideologie pro razza). Una cosa che ho da dire è che non è giusto per nessuno di questi identitari pro razza che hanno un look formale cercare di dirci che noi non dobbiamo avere spazio nel movimento. Noi lavoriamo per la causa in modo produttivo come qualunque altro identitario, solamente in un altro modo. Di sicuro molti Punk, Skinheads e altri che non si riconoscono nel look formale hanno maggior successo nei circoli underground. Il vantaggio di lavorare nell’underground è non solo il non doverti preoccupare di come il tuo modo di porti possa apparire agli altri, ma soprattutto non devi modificare le tue idee politiche in un modo più fruibile per la massa. Vi è sicuramente maggiore libertà nell’underground e spesso le persone che vivono nell’underground sono anche persone che pensano con la propria testa. Per questo è più facile parlare con loro di razza e politica rispetto a parlarne ad un qualunque individuo che si veste in modo formale.

FNF: C’è un buon numero di giovani a riguardo che guardano a quanto debba essere pro razza il loro look ed evitano di mettere vestiti come giacca e cravatta se non per eventi particolari o motivi di lavoro, e che per questo finiscono per non voler aver niente a che fare con gli identitari pro razza che si vestono in modo formale a causa del pregiudizio verso il loro modo di vestire.


Mike: Assolutamente sì. Un problema comune che trovo tra le persone con cui ho parlato del nazionalismo bianco è che avvertono che il loro modo di vestirsi non potrà essere accettato all'interno del movimento. Ciò è dovuto alle persone formali che si vestono stile David Duke, persone di cui abbiamo precedentemente parlato, e anche a certi Skinheads che pensano di avere il monopolio del movimento. Se questi ragazzi avessero ritenuto che sarebbero stati accettati a braccia aperte nel movimento avremmo visto una crescita numerica eclatante. Credo che il carattere delle persone dovrebbe essere l'unica cosa importante in questo movimento, non il modo in cui scelgono di vestirsi né altre cose insignificanti. Ci sono state tante teste di cazzo che sono state accettate nel movimento solo perché rappresentavano lo stereotipo di come i White Nationalist dovrebbero vestirsi e porsi. Tutto questo mi fa arrabbiare molto. Un'altra cosa che sta tenendo indietro i giovani dall' abbracciare la politica razziale è che pensano che se non hanno un background nordico non sono accettati come "bianchi". Questo accade a causa del lavaggio del cervello secondo il quale la gente con background Mediterraneo o slavo pensa che non è bianca; è un pensiero presente di più fra le persone che non fan parte del movimento. Tuttavia, anche l'aumento degli atteggiamenti Nordicisti all'interno del movimento non sta aiutando a risolvere questo problema ed io penso che sia molto controproducente, temo che questo problema ci stia sfuggendo di mano.

FNF: Qual è il significato di Punks Not Red?

Mike: Punk’s Not Red significa che tu non devi avere alcun tipo di pensiero politicamente corretto, antirazzista, marxista, per poter esser un punk. Significa che i punk non nacquero come una sottocultura comunista e che nonostante molte persone con idee politiche comuniste si siano infiltrate nel movimento punk, essi non l’hanno conquistato e non lo faranno mai.

FNF: Dove la gente vi potrà vedere esibire? Farete tanti concerti dove la gente potrebbe avere la possibilità di vedervi?

Mike: Beh, non abbiamo fatto molti concerti per un po’ a causa di cambiamenti di line up, stiamo lavorando per avere un gruppo solido di persone con cui suonare dal vivo e speriamo che molto presto saremo pronti per fare ancora concerti. Quando saremo pronti, la gente potrà vederci in qualunque concerto WP in USA o anche in Europa, dove ci invitano e possiamo suonare. Progettiamo anche di suonare a concerti non politici, ma non diremo dove e quando così tutti quei piccoli Antifa bastardi non potranno cercare di rovinarceli.


FNF: Dove la gente si aspetta di potervi vedere suonare concerti con le magliette con su scritto “Folk & Faith, oltre la destra e la sinistra”?

Mike: ahahah molto presto! Ho inviato il mio pagamento via internet, aspetto le magliette.


FNF: A quando il full lenght di debutto? Dove potrà essere trovata la vostra musica?

Mike: Stiamo lavorando ora a del materiale e speriamo di registrare il nostro CD di debutto “Our Turn”, si spera entro la fine di questa estate. Stiamo anche lavorando per delle compilation e degli EP. Un paio di mesi fa abbiamo registrato coi Warfare 88 “Hate Punk in your face” con la Condemned Records. Ci sono 11 canzoni per ogni band e abbiamo avuto un buon successo. Si può trovare in quasi tutti i negozi e siti americani di musica WP e in un numero crescente di negozi e siti europei WP. Vedremo di rendere il CD ordinabile direttamente dal nostro sito al più presto, insieme ad altro merchandise del nostro gruppo e ad altre varie novità.


FNF: In quanto sito che si occupa di passare oltre le ideologie politiche, con una visione del tipo “oltre la destra e la sinistra”, è abbastanza positivo vedere un gruppo che tenta di rompere le barriere musicali e politiche della gente col vostro punk bianco-centrico.

Mike: Esattamente, per noi è consolante vedere un sito dal punto di vista politico diverso da quello che è di solito accettato nella scena White nationalist. Il vostro gruppo è molto innovativo e questa è una caratteristica che è molto utile al giorno d’oggi.

FNF: D solito la musica punk separatista non è ascoltata da molti ed inoltre per quel che sappiamo non ci sono altre band punk pro razza fuori dagli USA, è vero? Se sì, perché?

Mike: La musica punk pro razza nasce in UK nel 1978. Il fatto è che i media musicali ad un certo punto decisero di divider la musica underground in due fazioni, la musica pro razza per gli skinheads e la musica meno politica e più orientata verso il chaos per i punks. Decisero che i punk avrebbero dovuto esser mantenuti maggiormente presentabili reprimendo gli elementi pro razza al loro interno, così avrebbero potuto guadagnare soldi coniando a loro piacimento l’etichetta “Punk”. I mass media cominciarono a diffondere il messaggio seguente: “gli skinheads son razzisti, i punk anarchici”. Questo infatti fu lo sviluppo che ebbero in gran parte queste due sottoculture in seguito. Comunque, i gruppi punk pro razza son sempre esistiti, sono solamente ignorati in gran parte da quasi tutti, il sistema ha voluto così. In USA al momento l’unico gruppo WP che esiste da tempo sono i Dirty White Punks, ma non so se son ancora attivi, so che si stanno formando gruppi WP punk in USA e son in contatto con loro. Anche nel resto del mondo stanno nascendo alcuni gruppi WP punk.

FNF: Qualcos’altro che vorreste far conoscere di voi ai lettori di Folk And Faith e agli amici di Musical Terrorists per quanto riguarda la vostra band, la vostra ideologia? L’ultima parola è vostra, camerati

Mike: Grazie molte per l’intervista, l’abbiamo molto apprezzata. Porta avanti il tuo impegno con Folk And Faith camerata. Vorremmo anche dire un’ultima cosa, noi non siamo nemici di nessun identitario pro razza bianca che ha visioni diverse dalle nostre, noi dobbiamo unirci in questa comune lotta per raggiungere il nostro comune obiettivo più importante: l’esistenza della nostra gente. Non mollate mai e tenete duro, il nostro giorno verrà!

FNF: Grazie mille per averci concesso questa intervista, speriamo di sentir parlare ancora di più del vostro gruppo che sta abbattendo le etichette destra-sinistra per quanto riguarda i generi musicali.


Saluti Rivoluzionari!
Folk and Faith

mercoledì 19 gennaio 2011

Due parole messe male sul punk...

Cazzeggiando per Internet mi sono imbattuto in alcune dichiarazioni fatte da persone che vissero gli albori del punk, come Siouxsie Sioux (Siouxsie & the Banshees):

«È sempre stata una cosa contro le mamme e i papà. Odiavamo quelli più grandi [...] sempre a blaterare di Hitler: "Gliel'abbiamo fatta vedere noi", tutto quell'orgoglio compiaciuto; era un modo di dire: "Beh, Hitler in realtà era un grande". Un modo per vedere quelli lì che diventavano rossi in viso»

o l'americano Legs McNeil:


«Non erano divertenti, non avevano senso dell'umorismo. E poi i Clash si erano dati alla politica. Ma non imparate mai, dovete sempre buttarvi a sinistra? Nella stupida deriva comunista di merda... e la retorica, la stessa per dieci anni, e il dovere di essere politicamente corretti. Noi non volevamo essere politicamente corretti, noi ci volevamo divertire. Questo è quel che si suppone debbano fare i ragazzi, non essere politicamente corretti»

... e sorge spontanea una riflessione: un tempo i punk indossavano svastiche per far indignare più stronzi possibili... adesso i primi ad indignarsi sono i punk!

Miracoli del politicamente corretto...

martedì 18 gennaio 2011

Simpatie?

Wattie (Exploited) & Murray (Quick & The Dead / Skrewdriver):


Exploited & Haggis:


Concerto olandese:



Exploited, Combat 84 e UK Subs in pose... alquanto ambigue! Hahaha!!!